La liberazione capsulare selettiva migliora significativamente la mobilità della spalla.
L'artrolisi è una procedura minimamente invasiva con risultati promettenti.
Queste tecniche sono particolarmente utili quando i trattamenti conservativi falliscono.
Gabriele Vasario
5 min.Feb 15, 2025

La liberazione capsulare selettiva e l'artrolisi sono tecniche efficaci per trattare la capsulite adesiva, migliorando la mobilità e riducendo il dolore.
La capsulite adesiva, comunemente nota come "spalla congelata", è una condizione caratterizzata da dolore e rigidità articolare che può limitare significativamente la mobilità della spalla. Questa patologia è spesso difficile da trattare e può richiedere un approccio multidisciplinare per ottenere risultati ottimali. Negli ultimi anni, le tecniche di liberazione capsulare selettiva e artrolisi in artroscopia hanno guadagnato attenzione come opzioni terapeutiche efficaci per i pazienti che non rispondono ai trattamenti conservativi.
Il tema della liberazione capsulare e dell'artrolisi è stato trattato in vari articoli scientifici, tra cui uno pubblicato nella rivista Sports Medicine and Arthroscopy Review nel 2011, scritto da F. Franceschi e colleghi. Questo studio ha esaminato le modalità di gestione della rigidità post-operatoria della spalla, evidenziando l'importanza di un approccio personalizzato in base alla causa della rigidità.
La liberazione capsulare selettiva è una procedura chirurgica che mira a rimuovere le aderenze e il tessuto cicatriziale che limitano il movimento della spalla. Questa tecnica è particolarmente utile nei casi di capsulite adesiva, dove la mobilità è compromessa a causa di un ispessimento della capsula articolare. L'artrolisi, d'altra parte, è una procedura che prevede la rottura delle aderenze intra-articolari, consentendo un miglioramento della mobilità e una riduzione del dolore.
Studi recenti hanno dimostrato che la liberazione capsulare selettiva e l'artrolisi possono portare a significativi miglioramenti nella mobilità della spalla e nella qualità della vita dei pazienti. Ad esempio, un articolo pubblicato nel Journal of Shoulder and Elbow Surgery ha evidenziato che i pazienti sottoposti a liberazione capsulare hanno mostrato un aumento della mobilità e una diminuzione del dolore, con risultati che si mantengono nel tempo.
Immagina un paziente che ha sofferto di spalla congelata per mesi, limitando la sua capacità di svolgere attività quotidiane come sollevare oggetti o vestirsi. Dopo aver provato vari trattamenti conservativi e infiltrazioni senza successo, il paziente decide di sottoporsi a liberazione capsulare selettiva. Dopo la procedura, il paziente riacquista la mobilità e può tornare a svolgere le sue attività quotidiane senza dolore.
Un altro esempio è quello di un atleta che ha subito un infortunio alla spalla e ha sviluppato una capsulite adesiva. Dopo un intervento di artrolisi, l'atleta riesce a tornare in campo in tempi brevi, migliorando le sue prestazioni e riducendo il rischio di ulteriori infortuni.
Le tecniche di liberazione capsulare selettiva e artrolisi rappresentano un'opzione valida per i pazienti con capsulite adesiva che non rispondono ai trattamenti conservativi. È fondamentale che i chirurghi ortopedici siano ben informati su queste procedure e sui loro potenziali benefici e intervengano solo dopo avere provato altre soluzioni scientificamente provate per essere efficaci. La personalizzazione del trattamento in base alle esigenze del paziente è cruciale per ottenere risultati ottimali.
Inoltre, è importante che i pazienti siano informati sui rischi e sui benefici di queste procedure, in modo da prendere decisioni consapevoli riguardo al loro trattamento. La collaborazione tra pazienti e specialisti è essenziale per garantire un percorso di recupero efficace e soddisfacente.